domenica 9 ottobre 2022

Tre fili d'attesa di Maria Pina Ciancio


E' uscito il nuovo libro di  Maria Pina Ciancio a cura dell'Associazione Culturale LucaniArt con interventi interni di Anna Maria Curci, Abele Longo e una stampa illustrata di Stefania Lubatti.

"Come non essere di parte dinanzi a una strada che spianandosi con grazia conduce teneramente alla meta. Ogni volta che una lettura intrattiene, in fondo aspiriamo a questo, sebbene nel mentre ci lasciamo cullare osservando con dovizia il suo paesaggio, che sia limpido o nebbioso, è questo che cerchiamo. Una meta compiuta, illuminante, dove grati e sfamati riposare con la certezza di una risposta nuova. Oltre l’ultimo verso di Tre fili d’attesa di Maria Pina Ciancio, ho trovato esattamente questo. L’esposizione poetica volta a una terra mai sepolta, pulsante come coscienza in sé, circondata da volti reali, tangibilmente compresi e amati e da luci sorelle molto care al mio sguardo. Nessuna ovvietà, nessuna imboscata nella sua poesia che fa del quotidiano quadri incisi sulla pelle. Solo devoto e umano splendore".  (Marina Minet)

 

 

Talvolta basta uscire per strada 

per riannodare gli orli 

sfilacciati di un pensiero

 


Dopo la guerra dell’inverno

c’è chi parte e c’è chi resta

(…)

Gennaro e Vincenzino

sillabano il tempo

in anelli di fumo irregolare

e aspettano i ritorni

tra la ringhiera scorticata

e i gerani smarriti al grande cielo

 

*

 

C’è odore di fresco e di pulito la mattina

quando esci sull’orlo spiegato della strada

odore di pane e di giornali

e voglia di trovarsi dentro un’altra storia

magari in quella del barbiere

scampato ieri notte all’aggressione

che fischietta spensierato sollevando la persiana

 

*

 

Ci sono notti difficili da dormire qui

per quel piccolo cane a tre zampe del vicino

che abbaia in cima alle scale

e rivendica ai passanti

l’equilibrio sbilanciato e senza nome

della strada


poesie 2006-2007 

(pag. 6)


Poesie tratte da Tre fili d’attesa di Maria Pina Ciancio, a cura dell’Associazione Culturale LucaniArt, settembre 2022


Maria Pina Ciancio di origine lucana è nata a Winterthur (CH) nel 1965. Trascorre la sua infanzia tra la Svizzera e il Sud dell’Italia, dove ha vissuto coniugando la passione per l’insegnamento a quella per la poesia e la scrittura. Viaggia fin da quand’era giovanissima alla scoperta dei luoghi interiori e dell’appartenenza, quelli solitamente trascurati dai flussi turistici di massa, in un percorso di riappropriazione della propria identità e delle proprie radici. Ha pubblicato testi che spaziano dalla poesia, alla narrativa, alla saggistica. Tra i sue raccolte poetiche più recenti ricordiamo Il gatto e la falena (Premio Parola di Donna, 2003), La ragazza con la valigia (Ed. LietoColle, 2008), Storie minime e una poesia per Rocco Scotellaro (Fara Editore, 2009), Assolo per mia madre (Ed. L’Arca Felice, 2014) Tre fili d’Attesa (LucaniArt, 2022). Ha vinto diversi premi e d è inserita in antologie e riviste di settore. Dal 2007 è presidente dell’Associazione Culturale LucaniArt.

https://cianciomariapina.wordpress.com/

martedì 7 novembre 2017

Non mi lascerai annegare di Griselda Doka





IV.

Non mi lascerai annegare
quando il vento sfuma gli scogli
e la luce ferisce
le pupille dei gabbiani
non lasciarmi affondare 
ora che sono la tua preghiera disperata
e al ciel sereno
quella gratuita bestemmia
afferrami le dita
e conducimi a te
oltre le tue mani ci sono già stata
credimi
il porto è una grande menzogna
con navi pericolanti
che sanno di ruggine
e di acido che ti porti addosso
quando non distingui il sudore
dalle onde o dalle lacrime

(Griselda Doka, da Solo brevi domande esiliate, Fara Editore 2015)

lunedì 6 novembre 2017

I fiori vengono in dono di Amelia Rosselli


I fiori vengono in dono e poi si dilatano
una sorveglianza acuta li silenzia
non stancarsi mai dei doni.

Il mondo è un dente strappato
non chiedetemi perché
io oggi abbia tanti anni
la pioggia è sterile.

Puntando ai semi distrutti
eri l'unione appassita che cercavo
rubare il cuore d'un altro per poi servirsene.

La speranza è un danno forse definitivo
le monete risuonano crude nel marmo
della mano.

Convincevo il mostro ad appartarsi
nelle stanze pulite d'un albergo immaginario
v'erano nei boschi piccole vipere imbalsamate.

Mi truccai a prete della poesia
ma ero morta alla vita
le viscere che si perdono
in un tafferuglio
ne muori spazzato via dalla scienza.

Il mondo è sottile e piano:
pochi elefanti vi girano, ottusi.

[Amelia Rosselli, da Documento, 1966-1973]

martedì 31 ottobre 2017

C'è un istante di Biagio Salmeri


C’è un istante
quando il fiume s’asciuga
nel letto

in cui è dato ripercorre a ritroso
la propria vita

fino alla fonte

alla bocca della madre
aperta
nel gridare la nascita

che ora vuota
e silenziosa pare
ingoiare la terra


(Biagio Salmeri, da Accessi remoti)