Per dare movimento a quel che è fermo per vincere o per perdere e poi ricominciare. Si ricomincia sempre nel gioco delle carte e rovinarsi è il peggio che possa capitare. Togliersi al tempo immobile però o al tempo che si illude di procedere, confonderlo nel cerchio diverso eppure uguale continuando sempre a mescolare.
Dolcissimo è rimanere e guardare nella immobilità sovrana la bellezza di una parete dove il filo della luce e la lampada esistono da sempre a garantire la loro permanenza.