Quando la pioggia cominciò a bagnarmi il cielo non reggeva nubi c'era solo gente intorno luci a festa raggianti di menzogna brillavano a misura sopra il capo come una bestemmia
L’onore del veggente sta nel pianto nell’ora che non viene, ma assassina chiude tutti i giorni in uno solo
All’orizzonte un nodo, la sorte la crepa delle nubi, la pioggia l’attesa il lutto sul selciato
Il senso inavvertito quasi un’onda il ventre covato e partorito dal timore l’avvenire
Può esserci una stanza senza centro di gravità? Dove per pura volontà dell'altro i mobili senza volontà ripetono tutti i movimenti degli astri. Puoi allora senza saperlo vedere i divani subire la rotazione del sole, così da sorgere lì dove c'erano i lumi, retrocessi al nadir della loro rivoluzione. Può essere dannata una vita senza pareti.