lunedì 23 aprile 2012

A te di Pierino Gallo


A te
lascio
le mani affusolate
e gli occhi stanchi,
a te
i miei narcisistici poemi
millantati d'inchiostro
e di premura.
Lascio
la cura 
a te,
di avermi
dentro
e la condanna 
del non allontanarmi.
 
C'era una coltre
di pioggia
ad osservarmi
appesa al finestrino
Celebro il vino,
amore,
e i sacramenti
del folle

[Pierino Gallo - da L'abbecedario di Verlaine]

domenica 6 novembre 2011

Fili di Vincenzo Errico


(...)
Dammi un pennello per tracciare,
un coltello per segnare, un baule
per le parole che possono servire dopo.

[Vincenzo Errico - da Figurine]

sabato 29 ottobre 2011

Astri di Pasquale Vitagliano


Può esserci una stanza
senza centro di gravità?
Dove per pura volontà dell'altro
i mobili senza volontà ripetono
tutti i movimenti degli astri.
Puoi allora senza saperlo vedere
i divani subire la rotazione del sole,
così da sorgere lì dove c'erano i lumi,
retrocessi al nadir della loro rivoluzione.
Può essere dannata una vita senza pareti.

[Pasquale Vitagliano - da Il cibo senza nome]

martedì 6 settembre 2011

Ci sono giorni di Stefano Raimondi



Ci sono giorni che a raccontarli non basta, storie che non si sentono più, storture che s'imparano piano. E lo so da qui, da questo angolo imparato a memoria a malapena ieri.

[Stefano Raimondi - da Interni con finestre]

giovedì 25 marzo 2010

E' accettare questo continuo di Aldo Ferraris

.
E' accettare questo continuo
vedere prima che la vita accada
prima che qualcuno bussi
e qualcosa si compia definitivamente

E' questo tirare la fune del destino
sperando che il cielo ci segua
come un aquilone, è il non sapere
che ci salva, irrimediabilmente

[Aldo Ferraris - da Qualunque cosa]

domenica 24 gennaio 2010

I miracolati di Paola Loreto


Li vedi quelli che disgrazia
li coglie: hanno un solco nella
faccia che non sanno più
colmare e gli zigomi alti
a pelle tesa del tamburo.
Non gli ridono gli angoli degli occhi
e non gli vengono i secondi pensieri
perché cercano i primi.
Ma vanno sereni. Non c'è strada
che non abbiano percorso, né meta
che gli manchi di doppiare.
Rivisitano il luogo
del loro sollievo e del piacere
che nessuno abbandona, nella vita,
per sempre. Vorrei avere lunghe dita
per toccargli la testa e farli girare
avanti, dov'è ora. Cambia perfino
il pigmento delle palpebre
se speri e non si chiudono.

[Paola Loreto - da Addio al decoro]