A te
lascio
le mani affusolate
e gli occhi stanchi,
a te
i miei narcisistici poemi
millantati d'inchiostro
e di premura.
Lascio
la cura
a te,
di avermi
dentro
e la condanna
del non allontanarmi.
C'era una coltre
di pioggia
ad osservarmi
appesa al finestrino
Celebro il vino,
amore,
e i sacramenti
del folle
[Pierino Gallo - da L'abbecedario di Verlaine]