giovedì 23 agosto 2007

Il candore delle perle di RIta Bonomo


Sai, il candore delle perle
si tutela solo a contatto con la pelle
Io, ho preso un ago e del ghiaccio
e anestetizzati con cura i lobi
li ho forati -i lobi- con le mie stesse mani:
tre volte il destro, quattro il sinistro
per filtrare l'udito, disperdendolo tra i fori
abituandomi al dolore delle orecchie
ma ancora non so occuparmi di quel candore

[Rita Bonomo - da dìri dìri dànna, litania stolta del diritto e rovescio]

venerdì 17 agosto 2007

Mi hanno impagliata... di Gina Labriola


Mi hanno impagliata
come una sedia
con i miei stessi capelli...

[Gina Labriola - In uno specchio la fenice]

martedì 7 agosto 2007

Siamo fatti di carta di Franco Arminio


Siamo fatti di carta (da parati).
Cambia il disegno, ovviamente, e il muro
a cui siamo appoggiati.


[Franco Arminio -Poesie]

domenica 22 luglio 2007

La felicità è proprio questo di Andrea Di Consoli



<< La felicità è proprio questo,
questo distendersi della mappa che ci ha visti dentro alle cose,
dentro alla vita, sui treni
-i treni presi di notte, col freddo,
col caldo, con la camicia sudata,
i treni presi di corsa, i treni presi senza biglietto.
Alzate la musica, per favore,
mettete una di quelle musichette felici
che ci sono alla radio certe notti
-e offrite da bere anche a quell'uomo
che si piega in due nella cenere.
Non è poi stato così male girare certe notti,
aver visto i mari respirare in tutti i modi
e non essersi mai risparmiati,
non essersi mai tirati indietro quando c'era da entrare
nella disperata bellezza del mondo.>>

[Andrea Di Consoli -Discoteca]

lunedì 25 giugno 2007

Maternità del marrone di Anna Maria Farabbi


Nella mia terra mi
guardo come dentro un bacile
dove si è infeltrito
l'oceano.

Mi tinge il dito se la tocco
e me lo fa albero
con le radici in cima
che bucano il cielo.

[Anna Maria Farabbi - da Adlujè]

martedì 12 giugno 2007

Preferisco venire dal silenzio di Valerio Magrelli


Preferisco venire dal silenzio
per parlare. Preparare la parola
con cura, perché arrivi alla sua sponda
scivolando sommessa come una barca,
mentre la scia del pensiero
ne disegna la curva.
La scrittura è una morte serena:
il mondo diventato luminoso si allarga
e brucia per sempre un suo angolo.

[Valerio Magrelli -da Ora serrata retinae]